Via Punto Informatico leggo una iniziativa promossa da SWG, l’Università di Trieste, Splinder e lo stesso P.I. , tesa a far un inchiesta sui bloggers (c’è già chi l’ha fatto, sparando grosso) con una specie di questionario: come piattaforma di studio c’è un blog, (incredibile puoi anche “candidarti”) su Splinder. Senza considerare i commenti piovuti, a me sembra scusate il termine, una “stronzata”: aprire un blog su piattaforma Splinder, parlare di collaborazione e non rendere possibile almeno un Wiki o link più esaustivi, usare il termine “candidato”, mi puzza di bufala commerciale e di ennesimo tentavo di usare la blogosfera come veicolo pubblicitario, spero non sia così. Se poi è coinvolta un università allora il discorso deve farsi necessariamente più serio: la ricerca, pur quella condotta nelle scienze della comunicazione, consiste in uno studio meno approssimativo e superficiale che quella al momento ispirata dal blog Diario Aperto. Chiedere ai bloggers di indagare se stessi ed esigere di essere obiettivi come in un Diario: quanto meno esagerato.

[UPDATE, December 11] Enrico Milic di SWG risponde alle critiche sul blog con un post: i bloggers hanno già una voce, a detta di molti tra l’altro, autorevole. Chiedere di conversare su se stessi è un metodo rivolto all’apertura ma non risolve i dubbi che ho espresso: attendo con curiosità gli sviluppi dello studio e le domande che (se) sono arrivate.

16 Comments

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  • ciao,

    ovviamente non mi fa impazzire di gioia che il lavoro mio e di altri sia considerato una stronzata.

    non capisco molto bene il collegamento con la ricerca di edelman che è una ricerca che, tue parole, mira a individuare i blog più autorevoli.

    i temi di diarioaperto sono da ‘individuare’, nel senso che chi verrà coinvolto a esprimersi nelle risposte alla ricerca sono sì gli autori e i lettori di blog… ma abbiamo lasciato libertà anche su decidere quali saranno i temi (p.e. il rapporto dei blog con la politica, coi media tradizionali, ecc…)…

    poi. non capisco cos’ha splinder che non va… è, non per caso, la piattaforma più usata in italia – tanto male non dev’essere.
    come ho risposto nei commenti un wiki ci sembrava troppo difficile da usare per navigatori ‘normali’. un conto è leggere un wiki, un conto è scriverci. come saprai, non è un’impresa semplicissima e ci sembrava sbagliato imporre un mezzo difficile per uno scopo semplice che è quello di condividere idee e temi possibili della ricerca.

    ciao

    enrico – swg

  • @enrico: Non fraintendermi, mi spiace abbia dato questa impressione ma il termine “stronzata”, seppur forte, non è riferito ovviamente al vostro lavoro: intendevo dire che un indagine del genere potrebbe farla tranquillamente SWG mediante questionari (l’unica differenza è la modalità di raccolta) o anche l’università stessa.
    Ho citato quella ricerca per scongiurare il timore, come ho scritto, che tutto questo sia puramente markettaro e che sfoci nella raccolta glamour di dati: coinvolgere i bloggers e poi non lasciare a loro il giusto spazio aperto al dialogo e ai Temi che davvero interessano non farebbe bene a nessuno (ok, il wiki ti sembra troppo impegnativo lo capisco, ma il target non è il blogger medio ?).
    Per quanto riguarda Splinder permettimi di dissentire, sono ovviamente gusti personali: essere la più usata in Italia non vuol dire che sia la soluzione migliore, online forse troverai molti feeback in tal senso.
    Queste sono le mie prime impressioni, mi riservo di dare un altro giudizio nei prossimi mesi, spero (per gli utenti in primis) positivo.

  • ciao,
    non credo sia la stessa cosa se swg si fa da sola ai questionari. cambia molto, secondo me, se in una forma di dialogo come quella del questionario (in cui in sostanza un ricercatore anonimo ti pone delle domande a cui rispondi) l’interlocutore più debole (l’intervistato) può avere un’influenza sulle domande del dialogo. secondo me fa un’enorme differenza…

    quello che possiamo fare per coinvolgere il blogger medio credo lo stiamo facendo. siamo tutt’orecchi. e nella definizione di questo blogger medio… credo sarebbe interessante capire se lui/lei conosce bene lo strumento wiki. secondo me no… però questa può essere una domanda da inserire nel questionario, no?
    ; )

    so che il successo di servizio non coincide con il prodotto migliore ma penso che coincida ‘abbastanza’ con l’idea di un servizio accessibile e semplice da usare tanto quanto serve a renderlo popolare… sono certo che splinder sia un servizio popolare perchè è facile da usare e risponda alle esigenze dei suoi utenti.

    ciao!

    enrico

  • Scusami Dario,
    sono un altro Enrico. Marchetto per la precisione,
    e rappresento in questo caso la parta “accademica”.

    non capisco perchè mai la scelta di aprire una prima fase
    a un approccio collaborativo con i blogger
    sia una fase approssimativa e poco seria.

    I passi evidenziati sono due e sono molto precisi:
    1) invitare i blog a formulare una domanda per definire un’autorappresentazione corretta
    2) selezionare alcune domande, aggiungerne di nostre e sottoporre
    un questionario al campione

    Perchè dovrebbe trattarsi di una metodologia poco seria? La fase di controllo c’è ed è rigorosissima e formalmente corretta.
    Vorrei capire, anche per aiutare il mio lavoro, in che cosa rilevi scorrettezze metodoligiche.

    Grazie per i commenti, spiace per la “stronzata” ma vabbé…

  • @Enrico Marchetto: Mi fa piacere un tuo commento, voglio sottolineare però che non sono un esperto nel campo dei sondaggi e delle metodologie,nonostante sia fondamentale nel campo dell’Itc preferisco quando si parla di contenuti più che di probabilità.
    In ogni modo, la mia prima impressione è stata negativa:

    1) Avrei avuto piacere ad un blog collaborativo e di discussione (che poi è difficile creare discussions con i posts) su un dominio dedicato nello specifico alla ricerca e con una partecipazione più chiara dei diversi attori (altrimenti si scade nel marketing)

    2) Lo studio è rivolto come target ai bloggers, bene, come condividere le domande e farle “valutare” agli stessi ? Cosa si vuole ottenere dallo studio ? Anche qui, pur nelle buone intenzioni, la mancanza di una base salda nella metodologia non mi ha convinto.

    Non ho definito poco serio l’approccio ma ovemai la sua rappresentazione e spiegazione, non esaustiva e chiara a mio avviso: la similitudine con il Diario mi sembra esagerata, chiedere ad un fenomeno di spiegarsi (poi a chi, al fenomeno stesso?) interrogando se stesso non mi convince fino in fondo, tutto qua.
    Vi prego di non soffermarvi troppo sul termine “stronzata”, volutamente ironico e con riferimenti spudorati all’elevato “chiacchiericcio” attorno ai blogs più che allo studio in esame.

  • Anche a me la metodologia lascia perplesso. E’ come chiedere ad un attore di farsi le domande da solo e di dare le risposte.

    Può essere interessante in parte, ma manca totalmente la parte “esterna”. Ciascuno ha una sua realtà, che viene però elaborata in un confronto continuo con quella degli altri.

    Insomma se si leva “lo specchio”, l’immagine della propria realtà rischia di essere monca o distorta.

    Sarebbe stata interessante invece anche l’opinione sui blogger dei non blogger.

  • Da 12 anni a questa parte il problema
    che più di tutti è di difficile risoluzione
    è la quantità impressionante di ridondanze.

    identici messaggi ripetuti più.
    In questo caso identiche difese e identiche critiche
    ripetute più volte.

    Se mi fate presente dopo che l’ho scritto
    in almeno 8 posti diversi (e ben due volte in questi commenti)
    che manca una “fase due” o un “fase esterna”,
    state dimenticando che in una seconda fase ci sarà un lavoro metodologico molto preciso per tenere conto che una rappresentazione è ben diversa da un’autorappresentazione.

    Perchè insistete su qualcosa che ho già spiegato mille volte e sulla quale c’è un post in bella vista sul blog del progetto?

  • @Enrico: Più che creare messaggi ripetuti e ridondanza il mio intento era quello di coinvolgere,bloggers e non in una discussione costruttiva, anche priva di critiche.
    Di post ne ho scritto uno, ho risposto ai commenti, ho augurato ad aghost di ricevere anch’egli maggiori feedback: il termine “difese” è davvero brutto Enrico, qui nessuno si difende, ci si scambia il proprio pensiero e se a volte coincide non deve essere considerato come ridondante, altrimenti non consideri le opinioni di tutti.
    Son d’accordo quando dici che hai già ribadito che non esiste una seconda fase o una esterna, tant’è vero che se leggi il mio post ho fatto un update con l’ultimo post che avete scritto riguardo le critiche. Da parte mia non posso far altro che aspettare e vedere a che risultati si arriva.

  • Pero’ e’ innegabile che il polverone sollevato dalla blogosfera italiana stia portando un sacco di notorieta’ a questa situazione… (-:
    Domani continuero’ con le mie considerazioni sull’argomento che tante polemiche ha suscitato, perche’ la cosa si fa interessante e stanotte mi ci voglio mettere su con calma prima di andare a dormire… (((-: Ecco. Adesso tutta la blogosfera sa che io mi dedico al blog soprattutto al termine della non sempre leggera giornata di lavoro… Che questa informazione verra’ usata a scopo di lucro da qualche irriducibile? Mi arriveranno accanto alle pubblicita’ dei derivati del citrato di Sildenafil e Tadalafil anche quelle di un buon sonnifero? ((-:

    [PS: Dario ho corretto il tuo cognome (-: ]