Birmania - STOP Blogging for Birmania

Photo Credit: Repubblica/Reuters

Sono contento che molti di voi abbiano accolto l’appello sulla Privacy che segnalai qui, tutto è rientrato con il ritiro dell’emendamento.
Ieri sono scoppiate grosse polemiche sulla classifica dei blog italiana, Blogbabel (oggi nuovamente stravolta dal congelamento anche dei feed di Beppe Grillo) riguardo feed gonfiati: i grossi cambiamenti cercano di rendere questa classifica più indipendente dalle fonti esterne.
Come ho sempre detto questa hit parade dei blog rimane per me un gioco, per altri evidentemente no: ed allora, perchè non fare qualcosa di significativo invece che indossare delle semplici magliette rosse?

Sto parlando dell’assurda quanto disgustosa situazione in Birmania.
L’appello STOP Blogging for Birmania è questo: sarebbe carino che i primi 100 blog della classifica di Blogbabel, quelli di Blogitalia, tu che hai e scrivi su di un blog ma te ne freghi altamente (e fai bene) di queste classifiche, per un giorno terresti chiuso il blog con un gesto nel nostro piccolo forte.

Lo ha già fatto Stefano: che ne dici?

[UPDATE] Via Ricir’s Twitter leggo di questo link dove c’è un aggiornamento continuo delle notizie e questa lista di blog “birmani”.

[UPDATE 1 Ottobre 12:00] E’ bello sapere che ognuno fa sentire la propria voce a suo modo: certo un badge non cambierà la situazione ma è comunque un gesto, come quello più estremo al quale ho pensato. Da queste parti ci sarà lo STOP AL BLOGGING ALMENO FINO A MARTEDI’ con segnalazioni ed aggiornamenti in questo post riguardo la situazione.

– Date un’occhiata a queste Foto su Flickr, mentre ci sono video su Mizzima Tv e aggiornamenti su Mizzima.

– Centomila in protesta (video), l’escalation di violenza aumenta (video).

– Su Facebook è possibile partecipare a questo gruppo (solo se sei registrato purtroppo) e seguire le discussioni.

– D’Aguanno mi segnala un ribbon da inserire nei blog.

– E’ possibile firmare anche una petizione anche se online ce ne sono diverse: via Robie ad esempio leggo la possibilità di potrestare usando il numero 1081081081234 come ricerca su Google.

– In tutto il mondo ci sono manifestazioni in piazza: in Italia a Milano domani alle ore 16:30, in Piazza della Scala, ci sarà la “Manifestazione Contro Repressione Birmana”. L’evento è organizzato da Amnesty International che ha creato anche questo appello per far terminare la repressione.

– La foto sopra rappresenta la morte del fotografo Kenji Nagai colpito da un soldato: il Corriere ha inserito (con indubbio gusto e segnalondolo in home con un accecante “rosso”) il video choc qui (su YouTube qui).

– Il blog http://burmamyanmargenocide.blogspot.com/ riassume e traduce in lingua inglese fonti anche di altri blog di ciò che sta accadendo in Burma, un vero e proprio genocidio. Puoi leggere anche il Democratic Voice of Burma per le news ed uno dei principali blog Birmani, KO Htike’s prosaic collection.

– Questa è la lista delle aziende che hanno avuto (o hanno ancora) a che fare con il regime della Birmania.

– Il blog 1972 pubblica e racconta pensieri bellissimi ed al tempo stesso inquietanti riguardo la Birmania. Da oggi laggiu SONO ISOLATI ANCHE DA INTERNET, leggi qui.

– News giornaliere sono presenti in questo articolo della BBC.

– Insieme a blogger di tutto il mondo stiamo organizzando una Blog Action per la prossima settimana in modo da protestare riguardo la scandalosa situazione della Birmania. Nei prossimi giorni maggiori informazioni, seguite questo post: abbiamo organizzato per il 4 Ottobre il Free Burma! day.

– Leggi le info riguardo il Free Burma! day del 4 Ottobre in questo post

English Version

Someone (tonsai) in the comments has asked me an English Version of the post. Is here.

I’am so happy that many of you have received the appeal about Italian Privacy law that i signaled here.
Yesterday are burge very large controversies about the Top 100 Italian Blog, Blogbabel (today again twisted by the freezing also of the Beppe Grillo’s Feed) concern the RSS Feed swelled: many changes try to make this rating more independent from the otuside sources (as Feedburner, Technorati, Google Blog Search).
As I have always said this hit parade of the blog remains a game for me, for others evidently not: so, why not to do something of meaningful instead than wear some “simple” red T-shirts about Burma situation?

I’m talking about the absurd and disgusting situation in Birmania, the monks protest (read this article by BBC).
The appeal STOP Blogging for Burma (that is Birmania in Italian) is this: the first 100 blog in Blogbabel and Blogitalia (another rank), and you that write in a blog but don’t care about hit parade, can close your blog for a day (one, two..), stop blogging or talking only about Burma protest. It’s a big thing in our “little” Net world.

My friend Stefano has already close his blog: and you ?

[UPDATE] Via Ricir’s Twitter i read this link with fresh news and this list of citizen Burman blog.

[UPDATE October 1, 12:00am ] It’s pretty to know that everyone makes to feel the own voice to its way: sure, a badge will not change the situation but it is however a gesture, like that most extreme next to which I have thought.
I STOP MY USUAL BLOGGING ABOUT TECHNOLOGY AT LEAST UNTIL TUESDAY with update and suggest on this post only about monks protest.

– Watch this photo on Flickr, the video on Mizzima Tv and follow news on Mizzima.

– Monks protest: 100000 march (video), Violence escalates in Myanmar (video)

– There is this group on Facebook and follow the discussions (you need to register).

– An Italian blogger, D’aguanno, signal me this ribbon.

– It’s possible to sign this Petition (online there are many petitions): via Robie i read this number, 1081081081234, to add on your blog in order to help the Google search.

– Around the world theare are protest in public square: in Italy, tomorrow on 4.30pm there is one in Milan, Piazza della Scala. The event is organize by Amnesty International that create a petition here.

– The photo on top is the death of Kenji Nagai, a photoreporter: this is the choc video (YouTube video is here).

– The blog http://burmamyanmargenocide.blogspot.com/ reassumes and translate in English language sources of others blog of that it is happening in Burma, a true genocide. There is also the Democratic voice of Burma and the Burma blog Ko Htike’s prosaic collection.

– Read this list of companies which appear to have some form of relationship with Burma that “providing direct or indirect support, mostly financial, to the military junta”.

– Incredible: Internet is cut in Birmania, read here !!

– You can read this article by BBC with news about Burma

– With a list of blogger around the world (Europe,Us,Asia) we are organizing a Blog Action Day to favor of Burma in next days. Please, follow this blog and post, we need your help and approval: Free Burma! day.

– Read more info about Free Burma! day on this post

A peace protest in Milan, Italy:

80 Comments

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  • @Captain’s Charisma: Che importa il numero di lettori!!!
    Anche se si ha un solo ed unico lettore, l’ho scritto nel post,non solo i primi 100: come già detto quella è solo una parte della blogosfera,intorno ce ne è tutta un’altra.

  • @Geekissimo: Ciao,ho letto. Ti ringrazio,i complimenti vanno a chi farà altrettanto e diffonderà non solo il messaggio ma il problema con aggiornamenti,discussioni e dibattiti.

  • Se il dittatore birmano ti convocasse per un’opinione cosa diresti?

    Sangue chiama sangue, occhio per occhio si diventa tutti ciechi.

    Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te.

    prima o poi arriva per tutti il giorno di quello più furbo e la memoria non è un dono solo degli elefanti

    I conti alla fine vengono fatti tornare per tutti, se fai del bene torna bene, se fai del male torna male.

    Ricordati che anche tua madre ha un figlio importante per cui sarebbe pronta a morire e in Birmania ci sono tanti madri, e le madri sono gli animali peggiori quando ci sono in ballo i loro figli preferiti.

    Se un giorno ti dovremo ricordare è tuo compito fare in modo che la tua memoria non sia la peggiore possibile.

    Vivi e aiuta a vivere.

    MISSIONE IMPOSSIBILE
    http://100-milioni-di-tonnellate.blogspot.com/2007/09/missione-impossibile-ma-fattibile.html

  • anche io ho aderito all’iniziativa.

    E oggi sarò alla manifestazione

  • Non riguarda l’argomento, ma credo che oggi si possa fare un’eccezione.
    Dopo l’uccisione del giornalista giapponese, in Birmania è stato spento internet: non c’è più connettività. I più smanettoni, soprattutto gli universitari, riuscivano a pubblicare fino a poco tempo fa foto che documentassero gli avvenimenti.
    Esprimi la tua solidarietà al popolo Birmano, tingi di rosso il tuo blog. Se non puoi farlo, nel mio blog ho messo a disposizione uno script che inserisce una coccarda in alto a destra.

  • *Non riguarda l’argomento
    Intendevo, anche se non avrei dovuto postare :(

  • hi, can you translate your post into english please or let someone else do it?

  • hi Dario, good action

    just in short:
    – wrote you an email
    – if its possible to coordinate a international blog action day next wednesday (oct 3rd)
    – im the german blogger (so called a-blogger, it doesnt matter, just a question of who am i and trust)

  • @Kiro: Come specificato negli UPDATE e sul blog di Michelangelo.eu nei commenti il senso è quello di non aggiornare il blog ma farlo soltanto con argomenti riguardante la situazione della Birmania: per intenderci l’argomento principale e quotidiano diventa (sui blog) questo. I blog non si fermano dunque ma anzi concentrano la loro attenzione su questo tremendo genocidio: nel loro piccolo non mi pare poco.
    A breve una iniziativa internazionale di tutti i blog del mondo che stiamo organizzando.

  • Non sono d’accordo di protestare non aggiornando i blog.

    Ricordo che in Birmania hanno bloccato Internet quindi:

    1) Nessuno se ne frega niente in Birmania se non aggiorni il blog
    2) Se fermiamo i nostri blog è come se avessero fermato anche noi

    Io sono per il portare la notizia in auge e far sapere a più persone possibili cosa sta accadendo con parole semplici.

  • non capisco

    è scritto in un italiano pessimo..e non capisco di cosa si tratti

  • Complimenti per l’iniziativa, senz’altro lodevole.

    E’ la prima volta che leggo il tuo blog.
    Un solo consiglio: quando scrivi un pezzo, prova a rileggerlo almeno una volta prima di fare il submit e leggilo con la punteggiatura che hai messo e non con quella che immagini di aver messo. Ci sono passaggi incomprensibili e tempi di verbi sbagliati.
    Soprassiedo sul tuo inglese che è da brividi.
    ciao

  • nice to see that international blogs will cooperate in this action, i will get more people to join in via facebook and our wiki

  • Mi piace lo spirito ma non l’iniziativa. Il non fare è una non azione, avrei preferito un’azione positiva, perchè in questo modo non riusciamo a distinguere chi non ha aggiornato il blog perchè è andato al mare. Non mi sembra efficace per l’effetto che si vuole ottenere.

  • @jok: Se vuoi te lo spiego meglio via email, qui si bada più alla sostanza che alla grammatica.

    @F: Grazie. Tempi di verbi sbagliati? E’ che da queste parti che ho detto anche a jok si bada più alla sostanza che alla forma. L’Inglese è scritto, come d’altronde l’italiano, in maniera frettolosa: avessi tempo curerei tutto per bene e con più calma. L’importante per ora credo siano i contenuti.

    @tonsai: Oh right! ;)

    @Maurizio Goetz: Si, ho pensato anch’io prima di fare qualcosa del genere: ma sto scrivendo aggiornamenti pur consapevole che magari difficilmente verranno letti perchè la casellina del feed non si aggiornerà o Google non li considererà. Credo però sia importante focalizzare gli argomenti su questo tema; quindi la Birmania diventa per ora l’unica categoria d’interesse. Nei prossimi giorni ci sarà un’azione mondiale di tutti i blog: è poco ma è meglio che andare al mare e starsene al sole.

  • Grazie per la tua iniziativa. Approvo. Grazie anche per la completezza delle informazioni che dai su questa tragedia.

  • Instead of all closing down our regular blogging on 4 October, wouldn’t it be better to all BLOG LOUDLY about our own governments’ inaction about Burma on that day? That would express solidarity more clearly than banners … http://him.civiblog.org

  • @[him]moderator: Yes is a great solution, infact in this post i make update and insert news about Burma situation. A banner is nothing but with a day we can focus the attention all on Burma, create discussions and a “little” protest. What do u think?

  • Concordo con l’opinione di Maurizio Goetz, ad ogni modo la tua posizione esprime una spontaneità che, nella realtà dei blog italiani, é un aspetto più che positivo: puoi passare quasi per un purista, ma ad ogni modo hai comunicato una posizione scevra da quel pesante narcisismo che caratterizza troppe “star”.

    Seguirò i tuoi post, proprio per la pulizia della tua linea.

  • Salve, grazie per le tante notizie e soprattutto per il ribbon rosso da inserire nei blog che cercavo da tempo. Segnalo altre due cose, magari ti saranno utili per aggiornare la tua già ottima lista di siti:

    1) un altro ribbon in versione inglese l’ho trovato poco fa anche su questo blog: http://pleaseflushthetoilet.blogspot.com/2007/09/free-burma-now.html
    il codice da inserire è:

    2) un altro sito importante dove si stanno raccogliendo firme da inviare al presidente cinese e all’ONU è avaaz.org, precisamente:

    spero di essermi resa utile.
    saluti, anna

  • letto letto :) e inoltrato il post a un po’ di blog e amici

  • Che strani giochi…
    Ci preoccupiamo di indossare magliette rosse o (come in molti stanno facendo) non postare per un giorno. Il fine sarebbe quello di sensibilizzare l’opinione pubblica… protestare? Contro chi, contro che cosa?

    Lasciate che dubiti e sia scettico su queste manifestazioni.
    Una volta che tutti sanno che non vogliamo che in un paese si uccida e sia negata la democrazia (ditemi chi non lo vuole!), cosa si è risolto?

    Nulla… perchè apprendo pochi minuti fa dal TG1 delle 20 che le armi utilizzate dai militari per spegnere le vite di chi reclama la propria libertà arrivano anche da paesi europei quali Francia, Germania e anche Italia.

    Basta venderle alla Cina o all’India, che a loro volta le vendono al Myanmar…dove sanno bene come usarle.

    Io continuo a scrivere su tutti i siti e non metto la maglietta rossa perchè dimostrare qualcosa di scontato è inutile.

    A chi si dovesse interrogare se questo commento abbia fini politici, rispondo subito tranquillizzandolo: ciò è accaduto durante il passato governo (di destra) e accade anche durante questo governo (di sinistra).
    Le ipocrisie non hanno un solo colore!

  • @Max Laconca: Nel nostro piccolo credo sia meglio fare qualcosa: non è detto che sia scontato la negatività di questa situazione (che per altro dura da anni).
    Se leggi gli Update ho inserito la lista delle aziende che hanno contatti con l’attuale regime: ce ne sono anche di Italiane. Si cerca di sensibilizzare anche i politici di qui e soprattutto organismi come l’ONU ormai completamente inefficaci (ma questo ahimè non lo scopriamo da ora).

    Lottare (con i propri mezzi) per i diritti di qualcun altro anche se lontano credo sia un opera meritoria comunque lo si faccia, anche con un semplice Free Burma! day.

  • Ciaoo…ma della Birmania non si è parlato più ultimamente…com’è andata a finire?
    volevo scrivere pure un’articolo nel mio blog…
    :)

  • Multiple folks will probably approve this advice relative to Appello per la Birmania: STOP Blogging for Birmania where lots of people already written that the introduction is excellent! Thank You for the assistance you gave.