Scobleizer Statistiche

Parte di questo post qui l’avevo immaginato tempo fa quando la politica non era stata così creativa: ora WordPress mi ha fatto uno scherzetto quindi scrivo velocemente ciò che volevo dire.

Io ho forse un centinaio di lettori (e la cosa mi preoccupa sempre) che qui mi legge ed altri blog arrivano a qualche migliaio ma se penso che anche Robert Scoble con il suo Scobleizer (l’immagine sopra riguarda le sue statistiche) non ne fa più di tanti mi trovo d’accordo con Tagliaerbe. Forse utenti unici e pageview servono ancora qualcosa.

Ma qui – e credo da molte altre parti – non si ha la pretesa di fare informazione: magari non è il caso di Beppe Grillo (che è dotato al suo fianco nella scrittura probabilmente di di persone qualificate) ma per la maggioranza di chi scrive è così.
Mi ritrovo ogni non so quanto qui sul blog a commentare nel mio piccolo e segnalare le leggi del Governo Italiano soprattutto in materia di Tecnologia, Internet: ora è il turno del sottosegretario Riccardo Franco Levi che si esibisce con iperboliche dichiarazioni che riporto di seguito.

Quando prevediamo l’obbligo della registrazione non pensiamo alla ragazzo o al ragazzo che realizzano un proprio sito o un proprio blog. Pensiamo, invece, a chi, con la carta stampata ma, certo, anche con Internet, pubblica un vero e proprio prodotto editoriale e diventa, così un autentico operatore del mercato dell’editoria“.

Ed ancora.

Ed è proprio per questo che nella legge affidiamo all’Autorità garante per le comunicazioni il compito di vigilare sul mercato e di stabilire i criteri per individuare i soggetti e le imprese tenuti ad iscriversi al Registro degli operatori”.

Tralascio il commento sull’AGCOM, è come sparare sulla croce rossa ma se non l’avete capito l’argomento d’attualità oggi è il nuovo DDL (file .PDF) proposto riguardante la riforma dell’editoria e l’iscrizione al ROC (Registro Operatori di Comunicazione) che Civile sintetizza e riassume in questo articolo.

In parole povere: ragazzi mentre vi sto scrivendo sto facendo attività editoriale dunque anche se qui non c’è alcun scopo di lucro ed è tutto gestito da un privato (me medesimo) questo blog diventa prodotto editoriale ed è dunque soggetto alla stessa normativa della stampa oltre che ad una eventuale Blog Tax che come dice bene Alessandro Gilioli è facile da aggirare.

Vedo però già stormi di blogger in protesta con Blog Tax day, Grillini urlare “volete fermare il Beppe, questo volete fare” e via discorrendo.

Non sono un esperto in materia ma oltre a segnalare e firmare le due petizioni in corso (sceglierne una sola no eh?) invito tutti a compilare il Questionario proposto dallo stesso sottosegretario ed a spedirlo via email con le proprie idee nonostante sia SCADUTO a Febbraio 2007 (UPDATE). Chissà che per una volta non ascoltino.

Concedetemi una piccola domanda: illustre Levi ma non era meglio prima di ardimentarsi in un opera del genere dare un’occhiata al sito web del ROC con la relativa area Admin riguardante AGCOM?

Intanto come negli USA inizio anche io a cautelarmi. Mi appello al segreto professionale signor Giudice e poichèù non sono un giornalista quindi mi potete radiare comincio a fare tutte le marchette che voglio gnegne: fatevi avanti dunque prima della riforma se volte che mi vendo, il prezzo è alto. In qualche modo andrà pagata questa Blog Tax.

[UPDATE]

– C’è un tentativo di Google Bombing da parte del Partito Pirata.

– Dario Denni fa giustamente notare che ci vorrebbe maggiore attenzione anche sulla Finanziaria e sono d’accordo: quella è definitiva ed inoltre colpisce davvero tutti.

– A quanti si chiedono: e metti caso che il server con l’hosting che c’è sopra non è in Italia ma in un altro Paese? Beh come dice Zetavu almeno per quanto concerne il reato di diffamazione questo non vale: conta chi scrive, dunque se siete Italiani..peggio per voi. ;)

– Certo che il DDL è impropobinile anche dal punto di vista tecnico ma fare passi indietro non è mai bello: insomma ministro Gentiloni non ci fa certo una bella figura. Leggere prima di firmare come suggerisce Gilioli?

– E’ attivo questo gruppo su Facebook dal nome “Rete Italiana libera” che ha come scopo quello di sostenere questa ed altre attività che vadano contro la libertà di Internet.

– Il Corriere chiude la questione finalmente mentre Suzukimaruti critica i mega listoni stile “linkami gratis” presenti in molti blog.

18 Comments

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  • @Matteo: Si, ho corretto, avevo letto Febbraio 08, forse la mia mente così la voleva vedere: purtroppo il PDF non è più disponibile ma se qualcuno lo ha o lo recupera magari lo si manda lo stesso via mail. :-)

    @stefigno: Eggià.

  • Se mi equiparano forzatamente il blog ad un “prodotto editoriale” e mi obbligano ad iscrivermi al ROC, chiedo i finanziamenti per l’editoria :)

  • Ho fatto una analisi nel mio blog sui danni economici di questa cultura ostile ad internet facendo dei raffronti tra il web italiano e quello francese.

    Volevo segnalare che una nazione come la Francia, realizza 17 miliardi di Euro di fatturato solo dall’E-Commerce utilizzando le forme di marketing offerte da internet.

    Tra queste forme di Marketing, i BLOG hanno un proprio ruolo e un proprio peso (sempre che i proprietari dei blog decidano di farlo).

    Queste leggi sui blog, questi continui provvedimenti tipici di una mentalità antiquata e contro l’evoluzione, in Europa sarebbero visti negativamente visto che causano un danno economico, oltre che involgarire il concetto stesso di democrazia.

    Non riuscirei a immaginare i bloggers Francesi impegnati a inviare fax e marche da bollo per legittimare i loro blog, meno che meno le imprese che fanno MArketing con la Blogosfera.

    Io ho pubblicato sul mio blog un elenco di imprese francesi che operano sull’E-Commerce: noi in Italia non abbiamo un numero equivalente e nemmeno un peso equivalente.

    Forse se i politici italiani si occupassero più di favorire internet che di ostacolarla …

  • La capacità del governo Prodi di incasinarsi con le sue proprie mani ha del portentoso, non riesco proprio a capire perchè, con tutti i problemi che ha già, ci si debba inimicare la parte più creativa, libera ed innovativa dell’informazione italiana. Mi pareva che la sinistra avesse nei propri geni la difesa della libertà d’espressione! L’ipotesi più benigna è che non conoscano ciò di cui parlano, non posso pensare che scientemente possano pensare di mettere le briglie alla blogosfera, cosa che mi suona, peraltro, così presuntuosa da sfiorare il ridicolo.

  • Forse si sono accorti della fesseria che stavano facendo, leggete l’articolo sul Corriere della Sera:

    http://www.corriere.it/politica/07_ottobre_20/ddl_legge_editoria_blog_gentiloni.shtml

    Sottolineo un passaggio di quel che dice Gentiloni:

    “Naturalmente, mi prendo la mia parte di responsabilità – continua Gentiloni – (come ha fatto anche il collega Di Pietro nel suo blog) per non aver controllato personalmente e parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al Consiglio dei Ministri.”

    Cioè, manco leggono le leggi proposte. Ussignor

  • @maxanima: Ho già segnalato ieri nell’UPDATE del post quello di Gentiloni e la marcia indietro. Essi il terribile sospetto che non leggano neanche ciò che firmano è assurdo.

  • Ciao!
    io ho aderito all’iniziativa del partito pirata,anche se essendo un’artista le cose di politica mi stanno alla larga…
    cmq,quel google bombing…ne ho letto su wikipedia..pare illegale?
    nel senso che puniscono i blog pratticanti?

  • @hanna: Ciao. Tranquilla,non c’è alcuna penalizzazione (da parte di chi?) per quanto riguarda questa pratica (si è ancora liberi su Internet): dove hai letto? L’unica penalizzazione riguarda ultimamente il Page Rank per i blog e siti web che vendono link.
    Se vuoi saperne di più sul Google Bombing puoi leggere qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Googlebombing

  • Io credo che tale decreto parta da presupposti errati. La rete è già sorvegliata dalla polizia postale, la quale possiede i mezzi per rintracciare chi si rende colpevole di reati sul web. Inoltre la legge punisce chi lo fa.

    Non vedo dunque la necessità di restringere l’accesso ad internet, né il bisogno di rendere più severe le pene per chi sbaglia online.

    E poi scusate… ma quale assurdo governo prima libererebbe i delinquenti minori (si fa per dire…) attraverso l’indulto, per poi mettere in prigione chi diffama qualcuno su internet?

    Non vi pare un po’ incoerente, per non dire di peggio?

    In ogni caso conto sul buon senso di qualche politico e sulla sua opposizione a questo decreto così pericoloso per il mondo di internet. Alcuni hanno già preso posizione attraverso il proprio blog, per fortuna.